venerdì 15 giugno 2012

Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l'impossibile


Ciao a tutti cari followers,
a distanza di qualche giorno dal mio rientro da Washington, DC voglio condividere con voi la mia esperienza da Ministro della Difesa al G8 & G20 Youth Summits 2012.

Sono partita per l'America con tre giorni di anticipo, insieme ad altri sei delegati italiani, con la scusa di dover iniziare ad adattarci all'ambiente statunitense, ma con la reale volontà di visitare  New York City tutti insieme e vivere una nuova avventura, post-Berlino. 
Abbiamo soggiornato a Brooklyn e anche solo dopo tre giorni, tra feste sui tetti e locali underground, posso dire che me ne sono innamorata... Brooklyn è un quartiere meraviglioso, dove tutto si discosta dal conforme e dove l'estrosità e l'originalità giocano un ruolo predominante. 
Dopo immense camminate newyorchesi, party nella Manhattan by night, feste jazz a Brooklyn e un pugno di ore di sonno, abbiamo fatto le valigie e ci siamo diretti per dove eravamo realmente destinati: Washington, Dc.
Arrivati al campus della George Washington University, in orario per la cena informale di apertura, ho iniziato a realizzare che tutto stava accadendo veramente, che ero lì, come altri 201 giovani da 20 Stati del mondo, per portare a termine la missione per la quale mi preparavo da mesi. Il G8&G20 Youth Summit 2012 stava finalmente prendendo forma davanti ai miei occhi.

Ho sempre sognato di poter studiare in un college americano, dormire nel campus dell'università con piscina e campi da tennis e questa volta è successo davvero, anche se per soli sette giorni.
La cerimonia di apertura del lunedì mattina è stata rigorosamente in toni formali, con la presentazione dei Capo di Stato delle singole delegazioni e con tanto di relativi applausi. Fin da subito ho percepito lo spirito patriottico dell'evento. Eravamo lì per l'Italia e come italiani ne saremmo dovuti uscire soddisfatti del lavoro svolto.
Per i tre giorni successivi abbiamo negoziato, ognuno nel suoi comitato, per almeno sette ore al giorno, tre di mattina e quattro di pomeriggio, inevitabile dire che uscivamo fuori stremati, ma sempre con qualche sorriso che faceva trapelare la soddisfazione di aver raggiunto degli accordi a noi favorevoli.


Quando il tramonto calava su Capitol, era l'ora per tutti di capire cosa voler fare della notte. La nostra delegazione è stata una delle più attive, e da buoni italiani ci sono bastate poche ore a notte per ricaricarci e tornare a splendere la mattina successiva!
Giovedì 7 giugno alle ore 8 pm il Comitato della Difesa è stato convocato nella sala dei Capi di Stato per una breve presentazione della nostra Joint position. Alla fine il Segretario delle Nazioni Unite Youth ha letto tutti i paragrafi e sotto paragrafi chiedendo se vi fossero domande in merito; risultato: NESSUNA DOMANDA! Tutto chiaro, limpido, cristallino... ricorderò per sempre le parole del Capo di Stato americano che ci ha detto: "Why are you guys so awesome?".
Mi sono commossa, ed è come se improvvisamente avessi visto la luce. In quel momento mi sono sentita piena di gioia, soddisfatta, appagata. L'idea che le nostre proposte in merito alla difesa missilistica, alla pirateria e all'Afghanistan verranno lette dai veri Capi di Stato ha fatto nascere sotto la mia pelle un brivido che mi ha attraversato tutto il corpo, continuavo a pensare che nessuno modificherà quel che noi abbiamo scritto.


Il venerdì successivo era già tempo dei saluti. In mattinata ha avuto luogo avuto la cerimonia di chiusura con la firma dei Capi di Stato sul comunicato finale. E' stato il primo colpo al cuore perchè la firma nella mia mente rappresentava la fine del summit. Nel pomeriggio siamo stati ricevuti dall'Ambasciata Italiana e poi tutti di corsa a prepararsi per il gran Gala della sera. Lasciatemi dire: che spettacolo!!! La location era stupenda e l'atmosfera sembrava essere veramente principesca! Abbiamo mangiato, bevuto e fatto public relations. Tutti, compresa me, avrebbero voluto congelare quel momento. Finita la cena e le foto di routine via i tacchi e cravatte e tutti a ballare.

Sono sorpresa. Sorpresa di come mi sono trovata bene con dieci persone che non ho scelto e con le quali ho condiviso solo quattordici giorni della mia vita. E' stato tutto intenso, dai momenti di divertimento a quelli seri, non abbiamo preso niente per scherzo, abbiamo vissuto dall'inizio alla fine ogni singolo momento che questo Summit ci ha regalato.
Mi sento di concludere così, con lo stesso aforisma che ho scritto ai miei compagni la seconda notte di negoziazioni per augurare loro la buonanotte:
"Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l'impossibile".



With Love,

CB

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